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12 Febbraio 2018

La tecnologia in aiuto di assicurazioni ed automobilisti virtuosi

Saranno i big data, le grandi banche dati, a cambiare le sorti dell’rc auto? Potrebbe essere, visto che sono diventate fondamentali anche per le assicurazioni, le quali incominciano a usarle per sapere chi usa il telefono al volante in modo da ponderare il premio.

La app spia dello smartphone. In questa direzione si è mossa Allstate, gigante statunitense delle assicurazioni, che ha avviato una sperimentazione quasi rivoluzionaria sul modo in cui si può determinare la pericolosità di un automobilista, tarando il premio assicurativo in ragione di questo parametro personale. Allstate, tramite la controllata Arity, specializzata in raccolta ed elaborazione dati, ha effettuato uno studio su migliaia di guidatori, analizzando più di 160 milioni di viaggi. I dati sono stati raccolti utilizzando un’app che è stata collegata sia all’accelerometro che al giroscopio installati su alcuni smartphone: due sensori in grado di indicare con precisione se il telefono è appoggiato a una superficie oppure se viene tenuto in mano.

Il guidatore disciplinato paga anche per il distratto. I risultati non hanno fatto altro che confermare l’ipotesi di partenza, cioè che i guidatori distratti sono tanti e che usare il telefono mentre si guida aumenta la probabilità di incidenti. Secondo Arity i guidatori distratti costano alle compagnie assicurative il 160% in più rispetto ai guidatori più disciplinati. In sostanza, sottolinea l’azienda, chi rispetta le regole copre anche i costi di chi rientra nella categoria degli indisciplinati.

Rc auto più salata per l’indisciplinato. Se la sperimentazione prende piede, l’rc auto potrebbe diventare più salata per il guidatore indisciplinato, soprattutto quello distratto (dal cellulare) che rischia di provocare un incidente. L’obiettivo della sperimentazione però, fanno sapere da Allstate, è quello di far pagare di più l’assicurazione agli automobilisti indisciplinati premiando quelli che rispettano le regole, quelli che non toccano il telefonino mentre guidano, che potrebbero avere una rc auto a costi inferiori. Secondo il ceo di Arity, Gary Hallgren, utilizzare i metadati che vengono trasmessi dai cellulari aiuta le assicurazioni ad assegnare dei premi più giusti rispetto quanto si può fare adesso, utilizzando solo i dati personali. “Le compagnie che non useranno i big data – spiega Hallgreen – rischiano di perdere i loro migliori clienti, attratti dagli sconti che vengono offerti dalle compagnie che invece li usano”.

Indice di rischio più verosimile. Non a caso sono già molte le assicurazioni che si muovono in questa direzione, cercando di migliorare i data base, arricchendoli con delle informazioni più precise, in modo da assegnare un indice di rischio che sia più verosimile, ottimizzando al massimo il business. L’utilizzo della tecnologia che è stata messa a punto da Arity attende il via libera dalle autorità statunitensi e comunque  dovrà essere accettato dal cliente.

www.assicurazione.it

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